loader

La gioia e l’impegno

“…con l’autorità di Dio onnipotente, dei santi Apostoli Pietro e Paolo e Nostra, creiamo e proclamiamo solennemente Cardinali di Santa Romana Chiesa questi nostri Fratelli…” (…) “perché siano uniti alla Sede di Pietro con più stretto vincolo, divengano membri del Clero di Roma, cooperino più intensamente al nostro servizio apostolico”.

Le abbiamo ascoltate con particolare attenzione queste parole di papa Francesco al Concistoro del 27 agosto per la creazione di 20 nuovi Cardinali, tra i quali il nostro Vescovo Oscar. La preghiera ci ha accompagnato consentendoci di sperimentare ancor più la bellezza e la responsabilità di essere Chiesa particolare e insieme universale, Chiesa sulle strade del mondo. La preghiera ha consentito di vivere il rito della creazione - con i suoi segni, i suoi gesti, i suoi linguaggi, la sua storia – come singolare e coinvolgente esperienza di fede.

Vorrei che la nuova chiamata del Signore, che mi ha raggiunto all'improvviso – ha detto il Vescovo Cardinale il giorno successivo - fosse interpretata come un appello a cui possiamo rispondere insieme, io e voi. Così che alla gioia di essere stati scelti dal Signore, attraverso la Chiesa, corrisponda la consapevolezza di dover impegnarci tutti insieme, in uno zelo rinnovato e con un coerente impegno di vita cristiana (...) E preghiamo insieme perché realizziamo la raccomandazione della prima lettura di oggi: "Quanto più sei grande, tanto più fatti umile, e troverai grazia davanti al Signore" (Sir 3, 18).

Sono pensieri che il neo Cardinale ha ripreso più volte per richiamare, a sé stesso e alla comunità diocesana, il significato del dono ricevuto da Dio tramite papa Francesco. Stupore, gratitudine e umiltà sono stati tre sentimenti che accompagnavano le parole e che si leggevano negli occhi.

Li abbiamo ritrovati quando tornato a Como, nella festa del patrono Sant’Abbondio ha sostato in preghiera sul luogo dove il 15 settembre 2020 venne ucciso don Roberto Malgesini: qui ha fatto memoria dei martiri della nostra diocesi. Poi nella basilica di Sant’Abbondio alle autorità presenti ha ricordato che “voi ed io siamo persone dedite a servizio della difesa e la promozione del bene comune, sebbene in ambiti e con compiti diversi”. Infine, in Cattedrale si è rivolto alla comunità diocesana: “auspico che questa mia nuova condizione possa essere intesa evangelicamente, quale occasione privilegiata per servire con impegno il popolo di Dio nelle persone concrete, con le loro storie e speranze, con le loro attese e delusioni, con le loro sofferenze e ferite e promuovendo la loro dignità”.

È stato un richiamo al Sinodo diocesano che il Vescovo ha vissuto in costante ascolto e così si è fatta ancor più viva l’attesa di conoscere, per tradurle in concretezza evangelica, le priorità pastorali da lui colte in questa esperienza. Per continuare a camminare insieme, con un supplemento di gioia, di impegno, di responsabilità.

Paolo Bustaffa