Dedicati: un termine intenso che dice un legame spirituale e insieme affettivo; dice impegno concreto;
dice di un servizio che nasce dall’amore e si alimenta di corresponsabilità, con cuore di figli. L’essere
dedicati indica una scelta della vita, non episodica ma permanente, un’attenzione rivolta a tutta la
comunità e capace di assumere impegni concreti in risposta alle esigenze del luogo e del tempo. In
Azione Cattolica si vive per e nella Chiesa, facendo di essa l’oggetto della propria dedizione. Una Chiesa
radicata nel territorio eppure aperta a orizzonti universali; una Chiesa alleata con una terra, la sua
cultura, la sua umanità, i suoi problemi, la sua storia perché la vita della città sia aperta con dignità ad
ogni abitante (dal Progetto Formativo pag.16).
Associazione: il carisma dell’ AC è comunitario: non si vive isolatamente, ma insieme, in una
testimonianza corale e organica, che per noi prende la forma dell’associazione. L’esperienza associativa
costituisce una scuola di grande valore; essa richiede attenzioni e cura perché non scada in puro fatto
organizzativo, ma conservi la carica umana e spirituale di incontro tra le persone, in una familiarità che
tende alla comunione e in un coinvolgimento che tende alla corresponsabilità (dal Progetto Formativo
pag.20).
Itinerari: Gli itinerari formativi dell’AC hanno alcune caratteristiche precise: sono qualificati dal fatto che
avvengono dentro un’esperienza associativa e traggono vantaggio dalla scelta di essere insieme, tipica
di un’associazione. Sono itinerari che hanno nella coscienza di ogni singola persona il luogo della
sintesi, dell’unità e dell’integrazione (dal Progetto Formativo pag.66). Dal punto di vista metodologico la
proposta formativa dell’AC dà valore all’esperienza di ognuno e agli interrogativi che ciascuno porta nel
cuore; nei contenuti attinge al patrimonio di testimonianza, di santità, di passione apostolica di quanti
hanno vissuto e vivono nella fedeltà al Vangelo.
Esperienze: tra le esperienze proposte, occupano un posto di rilievo i campi, che attraverso la vita
comunitaria offrono spazi di convivialità e approfondimento della scelta di fede. Essi possono avere
carattere parrocchiale, diocesano, regionale o nazionale e sempre sono inviti all’apertura e al confronto.
Esperienza formativa molto importante è quella del servizio. Servizio è quello che ciascuno
personalmente o assieme ad altri assume nei diversi ambiti della vita dove serve un contributo di gratuità
e di impegno: è il segno di una fede che si fa adulta. (dal Progetto Formativo pag.94).
Persona: essere discepoli missionari ci chiede di essere “esperti” di ascolto della vita di ogni uomo e donna, un ascolto che sia autenticamente capace di riconoscere che in ciascuna delle persone che incontriamo, siano esse in ricerca, nel dubbio, in situazioni disordinate e problematiche, lì è presente il Signore (dal Progetto Formativo pag.69).
Interiorità: Per vivere l’interiorità ci sono alcuni impegni che bisogna assumere: silenzio, ascolto, preghiera, pensosità, discernimento (dal Progetto Formativo pagg. 50-51-52). Per nutrire l’interiorità, il laico di AC ha bisogno di essere radicato in una vita spirituale profonda e pertanto chiede di essere accompagnato dagli assistenti spirituali.