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“Dichiarazione Schuman”: dopo 70 anni che ne sarà dell’Europa?

Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi,
Robert Schuman

"L'Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto." E’ questo un passo della “Dichiarazione Schuman” rilasciata il 9 maggio 1950 dal ministro degli Esteri francese Robert Schuman. Sono trascorsi 70 anni e allora si apriva una stagione di pace dopo la tragedia della seconda guerra mondiale. Nei decenni successivi il cammino ha conosciuto momenti di speranza e di delusione. Oggi l’Unione europea, alla quale aderiscono 27 Paesi, soffre di un vistoso calo di solidarietà. Di fronte al rischio del crollo del “sogno” di Schuman, De Gasperi, Adenauer - tre cattolici e tre uomini di frontiera - la tragedia del contagio per coronavirus si erge come un severo monito. La memoria può aiutare a dare un futuro alla casa comune europea. Proponiamo alcuni pensieri di Alcide De Gasperi, Robert Schuman, Konrad Adenauer, Papa Francesco.

Dalla Dichiarazione Schuman (1950)

“La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano”. (…) Il contributo che un'Europa organizzata e vitale può apportare alla civiltà è indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche”. 

Da un discorso di Konrad Adenauer (1954)

L’unità dell’Europa era un sogno di pochi. È stata una speranza per molti. Oggi è una necessità per tutti.

Dai discorsi di Alcide De Gasperi (1950)

«Se volete che un mito ci sia, ditemi un po’ quale mito dobbiamo dare alla nostra gioventù per quanto riguarda i rapporti tra Stato e Stato, l’avvenire della nostra Europa, l’avvenire del mondo, la sicurezza, la pace, se non questo sforzo verso l’Unione? Volete il mito della dittatura, il mito della forza, il mito della propria bandiera, sia pur accompagnato dall’eroismo? Ma noi allora creeremo di nuovo quel conflitto che porta fatalmente alla guerra. Io vi dico che questo mito è mito di pace; questa è la pace, e questa è la strada che dovete seguire»

«Il problema principale è l’unità europea. Forse che l’unità europea può essere ottenuta sul piano economico con la bilancia dei pagamenti fra l’Europa e l’America? Noi siamo tutti ammiratori del Piano Marshall e lo apprezziamo, ma non bisogna nutrire esagerate speranze circa i suoi effetti quanto alla cooperazione europea. […] Non è dunque la soluzione soltanto economica che ci porterà a quella politica».

Dal discorso di papa Francesco al Corpo diplomatico (2019)

“Nel contesto attuale in cui prevalgono nuove spinte centrifughe e la tentazione e di erigere nuove cortine non si perda in Europa la consapevolezza dei benefici - primo fra tutti la pace - apportati  dal cammino di amicizia e avvicinamento tra i popoli intrapreso nel secondo dopoguerra”.