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AC - Semogo - assemblee parrocchiale - parla la presidente

Ecco quanto ha detto  Gilda alla "sua" associazione nel momento dell'Assemblea elettiva

Siamo all’inizio di un nuovo anno associativo, un nuovo triennio, nuove elezioni, nuovo presidente ma sempre noi, azione cattolica di Semogo. Per ogni inizio serio, ci sono sempre domande a cui rispondere per comprendere il cammino fatto e da intraprendere. Ripropongo allora la domanda che mi è stata fatta dal presidente diocesano, Franco, in un incontro a Bormio e che ha poi ribadito nell’assemblea di inizio anno a Sondrio. PER CHI SIAMO?


Quali scelte deve compiere l’A.C. in questo tempo?

Riprendo un concetto del discorso di don Christian Bricola che in assemblea a Sondrio ci ha parlato con molta semplicità e concretezza. Don Cristian ha fatto una “carrellata storica” facendoci capire come in ogni tempo sono nate scelte giuste e appropriate che però ora dicono poco o niente. Ogni scelta, al momento giusto, aiuta a realizzare ciò per cui siamo chiamati, in quel preciso momento storico, a compiere rimanendo fedeli al Vangelo e alla Chiesa.

Credo che quel: “Per chi siamo” sia il faro da accendere per capire la direzione da prendere. Il presidente Franco nel suo discorso su: com’è l’azione cattolica nella nostra diocesi, riassunto dei suoi incontri con tutti i presidenti e associazioni, tocca il punto:

“SUPERARE I CONFINI”…LAVORARE PER UNA COMUNITA’ ALLARGATA, COLLABORARE CON LE PARROCCHIE, CAMMINARE INSIEME.

Unire le forze, aprirsi alle altre realtà richiede tempo ed energie però questo aiuta a trasformare la nostra “debolezza” di essere pochi in un’opportunità di farci conoscere e proporci con entusiasmo e fiducia. Allora penso al nostro futuro, a questa nuova zona pastorale di Valdidentro e credo sia giusto chiederci qui: “ Per chi siamo?” “Quale spazio possiamo prenderci per il bene della nostra Chiesa particolare?

Una prima risposta a questa domanda è stata la scelta della preghiera del S.Rosario per i defunti. Credo sia un semplice ma significativo segno della nostra presenza e dell’amore ai fratelli e alla Chiesa perché la preghiera è la realtà più importante per un associato di A.C. e anche il primo dei 4 pilastri…PASS…

Da alcuni anni aiutiamo nella proposta della catechesi per gli adulti con don Giovanni. Ci è stato chiesto di presentare la figura del venerabile Fratel Giosuè dei Cas per la festa patronale a Premadio. Con impegno e generosità abbiamo risposto a queste richieste. Penso sia un po’ la nostra strada. Forse ci sentiamo un po’ “usati” passatemi questo brutto termine; ma credo che siano piccoli segni da leggere. Noi abbiamo ricevuto molto da chi ha vissuto l’A.C. prima di noi, dagli assistenti come don Gianfranco, dal cammino fatto insieme in questi anni di fedeltà all’associazione e ai percorsi proposti. Riconosciamo la grazia che ci ha accompagnato e riconoscenti ringraziamo. L’umiltà e la generosità del nostro servizio sta tracciando un solco di visibilità, serietà, fraternità che sicuramente non sfuggirà a quelle persone innamorate di Gesù e della sua grande famiglia. Viviamo un tempo molto particolare dove sembra che Dio e la Chiesa siano “fuori moda”: nascono esigenze di ricerca del senso della vita che vengono dirottate in tante esperienze che non sempre riempiono il cuore e a lungo andare lasciano vuoto. Penso allora che noi siamo chiamati alla FEDELTA’. Vivere la nostra vita a contatto con Cristo; al Suo Amore, alla Sua Parola, ai suoi Sacramenti; dobbiamo rimanere in Lui come il tralcio alla vite. La fedeltà alla fraternità, al fratello, alla sorella perché tutti figli dello stesso Padre. Ognuno con i suoi talenti e doni, ognuno con i suoi pregi e difetti ma tutti fratelli. Ecco perché l’A.C. ha nel suo DNA il piccolo, il ragazzo, il giovane, l’adulto e l’anziano.

UNITARIETA’ E FRATERNITA’ la cura, il rispetto, la valorizzazione di ogni persona ad ogni età. Non dimentichiamo la fedeltà alla Madre Chiesa: guidata da Papa Francesco con i suoi Cardinali, Vescovi, e dai tanti sacerdoti che spendono la loro vita per noi. Per loro noi dobbiamo pregare ogni giorno perché si lascino guidare e illuminare dallo Spirito Santo vero artefice della Chiesa. Questo è un richiamo che mi faceva spesso mia mamma che era di a.c. L’A.C. prega sempre per i suoi assistenti…forse nel prossimo futuro ne avremo uno anche noi! Quindi rimaniamo fedeli alla preghiera per loro. Nel racconto del Vangelo di Marco, che accompagna il percorso formativo di quest’anno, l’emoroissa e Giairo, mossi da una profonda fede, trovano in Gesù colui che cura le loro ferite e dà pienezza alle loro vite. Anche per noi la fede è il punto di partenza: per metterci in gioco da adulti nella quotidianità, per imparare a scorgere in essa l’abbondanza dei suoi doni, a volte, sorprendenti. Ci spinge oltre gli ostacoli, al noto, al certo, verso l’Altro e gli altri. Si alimenta nella testimonianza e si traduce in gesti semplici, in capacità di ascolto, in relazioni accoglienti, in un tocco, gentile e discreto, che passa da persona a persona. Se guardiamo la copertina del nostro testo vediamo il racconto di un momento quotidiano, frenetico, ma ricco di incontri e di occasioni che siamo invitati a cogliere. Ogni strada ogni luogo della vita, ogni incontro diventa via attraverso cui Dio si affianca a noi e si fa scorgere nei volti delle persone. Dio scrive la sua storia per noi nelle relazioni che viviamo e ci parla nei volti che incontriamo, si fa vicino, dona la sua forza e il suo sostegno, incoraggia, conforta, ama, dà senso all’esistenza di ognuno. Iniziamo allora questo nuovo anno sostenendo il/la nuova presidente e il consiglio, con gioia serenità e impegno cercando nelle situazioni che incontriamo di rispondere alla domanda: PER CHI SIAMO VITE A CONTATTO

BUON CAMMINO GRATI PER I TANTI CONTATTI DI VITA CHE RALLEGRANO E RIEMPIONO DI BENE LA NOSTRA VITA.