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AC - Incontro regionale Presidenze Diocesane - condivisione

"OLTRE IL PONTE” alleanze in uscita tra diversità e ricchezza: titolo del convegno regionale di Azione Cattolica della Lombardia con le 10 presidenze diocesane presenti sul territorio, tenutosi sabato 13 novembre a Rho, in un clima familiare e di discernimento.

Un titolo, corposo ed importante che mette in evidenza, un percorso dinamico, impegnativo, stimolante che ci chiede come Azione Cattolica , di fare un’ auto lettura del nostro stile, della nostra identità, del nostro essere palestra di alleanze e di “ mettere a fuoco l’altro”.

Ma come farlo?

Papa Francesco nelle esortazioni che fa all’ Azione Cattolica, nell’assemblea elettiva di quest’anno , dice che noi siamo una palestra di sinodalità, quindi come AC non dobbiamo fermarci a discorsi teorici, ma dobbiamo affrontare questo percorso sinodale in modo concreto, partendo dalle persone, dalle loro domande, dalla lettura della realtà che stiamo vivendo.

Quindi fare alleanze, non vuol dire solo collaborare con altre associazioni o realtà, per un breve lasso di tempo, ma significa stringere un patto, avere una progettualità a lungo termine: un tempo da attraversare insieme agli altri.

È importante vivere le alleanze GUSTANDO LA BELLEZZA DELLA DIVERSITA’, lavorando insieme, stimandoci a vicenda.

Cosa significa creare alleanze?

Emy:  Stringere alleanze è sì  collaborare, convergere, fare le cose insieme. Ma ancor prima è SENTIRSI INSIEME. E ciò può avvenire se si torna a stimarsi reciprocamente, in un clima di amicizia e gustando la bellezza della diversità.
Il tema delle alleanze non è sollecitato solo dalla contrazione dei numeri, ma più profondamente dal desiderio di attraversare insieme questo tempo di complesse transizioni.

Franco: Fare alleanze significa portare più in là il confine della comunità; si tratta di compiere il cammino con nuovi compagni, di riconoscere con  umiltà che “oltre il ponte” possiamo incontrare competenze ed esperienze con cui confrontarci.

Marina: Fare alleanza è stringere un patto che ha un orizzonte, una prospettiva comune. Questo tempo va attraversato insieme nel NOI  sentendoci, insieme, anche diversi, nella fraternità. E capaci di fare pace con la loro adultità!

Greta: Essere AC è anche la bellezza dell'intergenerazionalità. È prezioso educare alla condivisione non solo di cammini e formazione, ma anche a quella di sguardi e prospettive.
È importante, oggi ancora di più, saper rendere i giovani protagonisti nel presente: solo così sapremo vivere nel futuro. Non possiamo infatti solo preparare il futuro per i giovani: il rischio è quello di una preparazione continua che non si fa mai meta. Servono invece adulti responsabili che sappiano accompagnare e giovani che accettino di prendersi responsabilità, coniugando diversi modi di abitare la vita, rendendola feconda.

Qui trovate anche la relazione del Presidente Nazionale https://www.youtube.com/watch?v=ifyULYqaJzw