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AC - Che festa di inizio anno !!!!

Due giorni di festa, riflessione e preghiera, per iniziare insieme il nuovo anno associativo. Questo ha vissuto l’Azione Cattolica diocesana a Morbegno sabato 17 e domenica 18 settembre. Due giorni in cui L’AC ha potuto rivelare alcune delle sue caratteristiche più belle.

Unitarietà. Tutte le età si sono ritrovate, ognuna con le proprie specificità, ma tutte con la voglia di stare insieme e di ascoltarsi. Adulti e adultissimi, giovani e giovanissimi, ragazzi e famiglie. Ognuno ha potuto esprimersi sul tema del nuovo anno e tutti insieme abbiamo fatto festa. Se da una parte gli adulti e i giovani hanno confermato la passione educativa che permea l’azione degli educatori AC, dall’altra ragazzi e giovanissimi, accorsi numerosi, hanno travolto tutti con il loro entusiasmo e la loro vitalità.

Speranza. È stata al centro della giornata. I giovanissimi hanno raccontato le loro speranze: relazioni autentiche, un mondo con meno diseguaglianze, più altruismo e cura per il prossimo e attenzione al nostro pianeta e alle conseguenze sociali del cambiamento climatico, un’Ac più grande per condividere con altri le belle esperienze che vivono, un futuro in cui trovare la propria strada e realizzarsi come persone, essere testimoni della bellezza della vita cristiana. Il Vicario Generale, mons. Ivan Salvadori, ha guidato la riflessione di giovani e adulti, ricordandoci come la Speranza sia la sorella più piccola che trascina e fa camminare le due sorelle maggiori: Fede e Carità. Speriamo, perché sappiamo che il Cielo non è vuoto, perché sappiamo che c’è una strada che unisce cielo e terra, che il Signore risorto cammina con noi e parla con noi. Possiamo sperare per tutti in virtù dell’universalità dell’amore che ci ha salvati.

Missione. “Andate, dunque” è l’invito che Gesù fa ai suoi discepoli dopo essere risorto. Sono le parole che guidano il cammino di quest’anno. La missione è uno degli esercizi di speranza che don Ivan ci ha affidato. Agire significa mettere in atto la speranza: nel lavoro, in famiglia, nella Chiesa, in ogni nostro compito della vita, ogni volta che diamo il nostro contributo perché il mondo diventi migliore. La missione che il Signore ci affida è quella di fare discepoli, fare in modo che gli uomini conoscano Cristo, che entrino in rapporto con Lui. Questo è l’esercizio di speranza che ci impegniamo a compiere. Con intraprendenza e creatività.

Popolarità. La numerosa partecipazione alla festa ci restituisce l’immagine di un’associazione giovane e viva, che non si chiude e non si lascia chiudere nella sua (pur straordinaria) storia, ma che ha il coraggio di ripensarsi e di aprirsi, di fare una proposta significativa, attraente e coinvolgente, rivolta a tutte le età della vita. Una proposta che si realizza, al tempo stesso, nella quotidianità della dimensione parrocchiale e nella ricchezza di esperienze diocesane.

Franco Ronconi


Durante la festa diocesana, Acierrini, giovanissimi e giovani hanno testimoniato con la loro vivacità travolgente quanto sia bello e numeroso il volto più 'giovane' dell'AC e della Chiesa.

L'AC riconosce che i più giovani debbano avere voce e spazio significativi nell'associazione: infatti, sono proprio loro ad avere occhi e cuore pieni di speranza, indispensabile per sognare orizzonti futuri; ciò è stato ben visibile durante la festa diocesana nei balli, nelle risate, ma soprattutto nel video girato da loro nel corso della giornata, che abbracciava proprio il tema della speranza. 

Se è vero che i giovani di oggi costruiscono l'associazione che un giorno ci sarà, si capisce perché sia essenziale avere cura della loro formazione e delle loro aspirazioni e anche perché sia così preziosa la loro presenza viva! Solo offrendo loro luoghi non banali di crescita e amicizia, condividendo l'esperienza acquisita, si può pensare di costruire insieme e con lungimiranza un'AC che risponda anche ad esigenze nuove, inventandosi di continuo. Proprio come una giovane!

Greta Frigerio