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Che tempo, questo tempo! Gli Adulti Ac lo raccontano

I Consiglieri diocesani del Settore Adulti di Azione cattolica hanno rivolto ai Presidenti parrocchiali la proposta di raccontare le loro esperienze personali, nonché quelle delle loro associazioni, nel tempo della pandemia. L’idea è in linea con il percorso formativo del Settore Adulti dal titolo “Che tempo!” e ha come intento la condivisione di preghiere, immagini, pensieri e racconti, anche in dialetto. Se le risposte lo consentiranno si realizzerà “una piccola pubblicazione da diffondere nell’intera associazione, contribuendo così a farci sentire vicini in un tempo che costringe invece ad aumentare le distanze”. Pubblichiamo la lettera dei Consiglieri diocesani del Settore Adulti.

La proposta del Settore Adulti ai Presidenti parrocchiali

“All’inizio di questo triennio associativo abbiamo una proposta per te e per tutti i componenti dell’associazione territoriale che tu rappresenti. Insieme, infatti, vorremmo documentare il TEMPO, surreale e inaspettato, che ormai da tre mesi stiamo vivendo. Dal punto di vista storico si tratta di un tempo straordinario: i più anziani non ne ricordano uno simile e i più giovani sono già certi di poterlo raccontare alle generazioni che verranno come periodo assolutamente unico.

La riflessione sul TEMPO è una riflessione cara all’Ac e quest’anno avrebbe dovuto esserlo in modo speciale. “CHE TEMPO!” è infatti il titolo del testo per il percorso formativo degli adulti. Che tempo, questo tempo della pandemia! Tempo di silenzio e isolamento, tempo di crisi e di morte, tempo di Grazia e di preghiera, tempo perso, tempo di paura, tempo di pensiero, tempo di solitudine, tempo per l’anima, tempo sospeso, tempo vuoto…

Tu, caro Presidente, come lo definiresti? Chiediamo a te e, attraverso di te, ai membri soprattutto adulti della tua associazione, di provare a individuare una parola adatta all’attuale tempo del coronavirus. Cercate di trovare un solo vocabolo per qualificare questo particolare momento storico e poi di spiegarlo con alcune frasi, oppure un racconto, una poesia, una preghiera, un’esperienza, una foto… C’è spazio anche per termini e relative riflessioni in dialetto (ovviamente accompagnati dalla traduzione in italiano).

Nelle nostre intenzioni quest’ attività, svolta individualmente nel chiuso delle nostre case, potrebbe poi portare a una piccola pubblicazione da diffondere nell’intera associazione, contribuendo così a farci sentire vicini in un tempo che costringe invece ad aumentare le distanze”. I lavori vanno inviati entro il 15 giugno per E-Mail al Settore adulti di Ac.