Il 16 marzo 1978 veniva rapito l’onorevole Aldo Moro e la sua scorta veniva trucidata dalle Brigate Rosse. A 40 anni da quella tragedia consumatasi poi il 9 maggio con il suo assassinio, l’Ac diocesana lo ricorda nella preghiera, con un pensiero e soprattutto con una rinnovata presa di coscienza per quanto riguarda la testimonianza dei cattolici nell’ambito politico. Lo vogliamo inoltre ricordare riprendendo un suo articolo apparso su Il Giorno il 10/4/1977 "Fare posto a cose grandi".
(…) In questo muovere tutti verso una vita più alta, c’è naturalmente spazio per la diversità, il contrasto, perfino la tensione. Eppure, anche se talvolta profondamente divisi, anche ponendoci, se necessario, come avversari, sappiamo di avere in comune, ciascuno per la propria strada, la possibilità ed il dovere di andare più lontano e più in alto.La diversità che c’è tra noi non ci impedisce di sentirci partecipi di una grande conquista umana. Non è importante che pensiamo le stesse cose, che immaginiamo e speriamo lo stesso identico destino; è invece straordinariamente importante che, ferma la fede di ciascuno nel proprio originale contributo per la salvezza dell’uomo e del mondo, tutti abbiano il proprio libero respiro, tutti il proprio spazio intangibile nel quale vivere la propria esperienza di rinnovamento e di verità, tutti collegati l’uno all’altro nella comune accettazione di essenziali ragioni di libertà, di rispetto e di dialogo. La pace civile corrisponde puntualmente a questa grande vicenda del libero progresso umano, nella quale rispetto e riconoscimento emergono spontanei, mentre si lavora, ciascuno a proprio modo, ad escludere cose mediocri, per fare posto a cose grandi.(…)
Per maggiori informazioni sull'opera e il pensiero di Moro, è possibile consultare il sito dell’Accademia di Studi Storici Aldo Moro http://www.accademiaaldomoro.org